Dal Green Deal dell’UE alla nuova amministrazione degli Stati Uniti che all’indomani delle elezioni sta cambiando la politica climatica, passando per il Regno Unito che ha anticipato gli obiettivi sul cambiamento climatico al 2035: governi e aziende a livello globale si sono resi conto che gli obiettivi precedentemente fissati non sono più sufficienti, ma devono essere più ambiziosi e raggiunti più rapidamente. E anche l’Italia ha introdotto gli obiettivi di Net Zero: è la ‘rivoluzione verde’ del nuovo Governo che è partita dall’istituzione del nuovo Ministero della Transizione Ecologica e prosegue con la Missione 2 del Recovery Plan.
Una missione interamente dedicata alla green economy. L’obiettivo, in linea con l’Europa, è raggiungere il traguardo del Net Zero e della neutralità climatica entro il 2050, lavorando su più fronti: agricoltura sostenibile, economia circolare, transizione energetica, mobilità sostenibile, efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell'inquinamento, idrogeno verde. Un piano particolarmente caro all’Italia, in quanto maggiormente esposta a rischi climatici rispetto ad altri Paesi, come ha sottolineato lo stesso Premier.
Per questo il Governo ha già messo in campo il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato in Commissione Europea nell’ambito del Recovery Plan, che stanzia oltre 68 miliardi a disposizione del nostro Paese per poter completare nel più breve tempo possibile la transizione ecologica.
In particolare, per raggiungere la progressiva decarbonizzazione, sono previsti interventi atti a incrementare significativamente l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile, anche attraverso il finanziamento di impianti integrati e offshore e misure volte a promuovere l'efficientamento energetico di edifici pubblici e privati.
In attesa di capire come si tradurranno a livello operativo tali misure, mediante i decreti attuativi in grado di abilitare le regioni a immettere sul mercato i fondi attraverso bandi regionali, le aziende italiane possono già avvantaggiarsi degli incentivi attualmente disponibili.
I vincoli finanziari rappresentano una sfida per molte aziende italiane che vorrebbero implementare una strategia di efficientamento e aggiornare la propria infrastruttura energetica, ma quando i processi, i sistemi aziendali critici e le attività operative competono in presenza di un budget limitato, i progetti di miglioramento energetico vengono spesso rimandati o messi da parte.
Incentivi e agevolazioni possono consentire alle aziende di accedere alle opportunità dall’energia: ridurre i costi energetici e operativi, migliorare la resilienza energetica e le prestazioni ambientali e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità prefissati. I costi, infatti, rappresentano la motivazione che frena molte aziende dall'implementare soluzioni di gestione dell'energia e tecnologie di riduzione delle emissioni.
Gli incentivi fiscali, inoltre, rappresentano un’ottima soluzione per superare le resistenze al cambiamento di molti processi industriali e consentire alle aziende di abbracciare le nuove tecnologie energetiche. Dunque, cosa possono fare oggi le imprese italiane per seguire la direzione tracciata dal governo verso l’efficienza e la sostenibilità? Tra le misure già previste, è possibile far riferimento a:
Super ammortamento (credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali)
Introdotto come agevolazione fiscale dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge 208/2015), il super ammortamento o maxi ammortamento è stato oggi sostituito dalla Legge di Bilancio 2020 - Legge numero 160/2019 - dal credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali. A partire dal periodo di imposta 2021 tale agevolazione prevede una nuova percentuale di credito d’imposta pari al 10% (ex super ammortamento) per i beni strumentali (materiali) nuovi.
Tale misura, dunque, consente di recuperare dal conto economico dell’azienda una quota parte maggiore di quello che rappresenta l’investimento in beni strumentali, funzionali all’attività d’impresa. Ad esempio, le nostre soluzioni di energy insight godono dell’incentivo fiscale del super ammortamento. Dunque, le aziende possono detrarre l’installazione di un sistema di monitoraggio, utile a monitorare in tempo reale l'utilizzo di energia da parte di ogni singolo dispositivo/attrezzatura e ad analizzare i consumi energetici dell’azienda. Tale tecnologia, oltre a rappresentare una fase preliminare per implementare qualunque soluzione energetica, perché le informazioni ottenute consentono di sviluppare una strategia basata sui dati, risulta funzionale a modificare i propri processi operativi per ridurre al minimo i costosi tempi di inattività, ridurre gli sprechi, migliorare l'agilità e aumentare la produttività.
La Nuova legge Sabatini
Anche la Nuova Sabatini, varata dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), ha al centro della misura i beni strumentali, e, in particolare, il rinnovo dei macchinari e delle attrezzature delle aziende. Nata soprattutto per sostenere micro, piccole e medie imprese (PMI), come per il super ammortamento anche questa agevolazione consente di ridurre l’effetto sul bilancio dell’investimento aziendale, in questo caso che abbia un importo compreso tra i 20.000 e i 2 milioni di euro. Il MISE, dunque, riconosce un contributo, erogato direttamente alle aziende che ne fanno richiesta, in quote annuali per cinque anni. Si tratta di una misura fino ad oggi poco utilizzata, a causa di alcune restrizioni, per cui è auspicabile che tale potenza di finanziamento venga rinnovata all’interno del Recovery Plan, con una maggiore semplificazione delle procedure burocratiche.
In quest’agevolazione è possibile, ad esempio, poter includere gli investimenti di cogenerazione e trigenerazione, in grado di aumentare l’affidabilità dell'approvvigionamento energetico, ridurre i costi dell’energia fino al 40% e avere costi energetici preventivabili e accurate previsioni delle spese operative, al fine di ottenere una maggiore stabilità del budget.
Certificati Bianchi (Titoli di Efficienza Energetica - TEE)
Proprio in tema di cogenerazione e trigenerazione, tra le misure più specificatamente dedicate all’efficienza energetica, ci sono i Certificati Bianchi, attualmente in revisione per stabilire i nuovi target 2021/2024. I Titoli di Efficienza Energetica (TEE), meglio conosciuti come Certificati Bianchi, sono titoli negoziabili che certificano i risparmi energetici conseguiti realizzando specifici interventi di efficientamento, come ad esempio un impianto di cogenerazione. Entrati in vigore nel 2005, rappresentano uno dei maggiori meccanismi per incentivare i progetti di efficienza energetica.
Il GSE - Gestore dei Servizi Energetici - riconosce un certificato per ogni TEP di risparmio conseguito grazie alla realizzazione dell'intervento di efficienza e su sua indicazione, il Gestore dei Mercati Energetici (GME) emette i certificati su appositi conti. Tali titoli possono essere scambiati e valorizzati sulla piattaforma di mercato gestita dal GME o attraverso contrattazioni bilaterali.
Per supportare le aziende nell’ottenimento di tale agevolazione, in Centrica Business Solutions ci occupiamo di tutto l’iter burocratico, dalla richiesta di qualificazione CAR con la presentazione del progetto al GSE fino alle rendicontazioni annuali dei recuperi a consuntivo passando per la costante manutenzione associata al monitoraggio del corretto funzionamento degli impianti. Si tratta, infatti di un incentivo che può modificare drasticamente le performance finanziare dell’investimento in un impianto di cogenerazione o trigenerazione.
Superbonus 110%
Il più recente tra gli incentivi stanziati, previsto dal Decreto Rilancio, il Superbonus 110% eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
In questa misura, ad esempio, rientrano i sistemi di microcogenerazione e gli impianti solari installati all’interno di contesti di riqualificazione di grandi condomini.
È importante considerare che tutti gli incentivi fiscali hanno sempre una data di scadenza. Sarebbe utile, invece, puntare a una maggiore stabilizzazione delle misure su tempi prolungati, al fine di evitare bolle speculative, poter gestire i progetti al meglio e consentire sia ai clienti che ai produttori la messa a punto di soluzioni tecnologiche e finanziarie ottimizzate.
Ma non si tratta solo di sovvenzioni e agevolazioni fiscali: ci sono una serie di opzioni innovative, come i modelli energy-as-a-service, che consentono alle aziende di spostare le iniziative green dal CAPEX all’OPEX.
Come Centrica Business Solutions siamo fortemente impegnati nella sostenibilità e nella transizione energetica delle aziende, per questo prevediamo diverse opzioni di finanziamento flessibili e a investimento zero in grado di consentire alle aziende di accedere immediatamente a soluzioni energetiche che le aiutino a raggiungere questi obiettivi.
In particolare, per andare incontro alle esigenze delle aziende e vincere le barriere all’investimento, abbiamo previsto due macro-tipologie di finanziamento a investimento zero: una dedicata alle soluzioni di cogenerazione (DEP – Discount Energy Purchase) e l’altra ideata per gli impianti fotovoltaici (SPPA o Fixed Rate). Ma, in base alle specifiche esigenze dei clienti, creiamo anche soluzioni di finanziamento personalizzate.
Le nostre opzioni di finanziamento flessibili e trasparenti coprono sia i costi CAPEX che quelli OPEX, al fine di accelerare gli interventi di efficientamento e implementare soluzioni di energia distribuita che possano sbloccare vantaggi immediati per le aziende aumentandone sostenibilità e reputazione.
Contatta il nostro team di esperti per valutare la soluzione tecnologica e di finanziamento più adatta per la tua azienda.
Nicola Morgese
Nicola Morgese è Business Developer di Centrica Business Solutions Italia, con oltre quindici anni di esperienza nella produzione e nell'efficientamento energetico. Esperto di cogenerazione e fonti rinnovabili, crede che la diversificazione degli approvvigionamenti sia la strategia più efficace per la transizione ecologica e per la sostenibilità e competitività dei processi produttivi.
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