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Certificati Bianchi: le soluzioni per la cogenerazione ad alto rendimento

Anche con il nuovo decreto, dotarsi di un impianto di cogenerazione resta una soluzione energetica vantaggiosa.

Il decreto 21 maggio 2021 del Ministero della transizione ecologica, entrato in vigore il 1 giugno 2021, ha introdotto una serie di modifiche al decreto ministeriale dell'11 gennaio 2017, come modificato dal decreto del Ministro dello sviluppo economico del 10 maggio 2018, volte principalmente a fissare nuovi obiettivi nazionali di risparmio energetico per il periodo 2021-2024, nuovi obblighi di risparmio per i distributori di energia elettrica e gas naturale e procedure più semplici.

In questo senso, i certificati bianchi tornano ad essere il principale meccanismo di incentivazione dell'efficienza energetica nel settore industriale. La recente revisione, infatti, è stata presentata dallo stesso Governo come una risoluzione delle precedenti criticità, nonché come uno dei primi risultati positivi dalla creazione del nuovo Ministero della Transizione Ecologica e soprattutto dell’unificazione sotto un’unica regia delle competenze in materia energetica e ambientale.

Cosa sono i certificati bianchi

I Titoli di Efficienza Energetica (TEE), meglio conosciuti come Certificati Bianchi, sono titoli negoziabili che certificano i risparmi energetici conseguiti realizzando specifici interventi di efficientamento, Entrati in vigore nel 2005, rappresentano uno dei maggiori meccanismi per incentivare i progetti di efficienza energetica.

Il GSE - Gestore dei Servizi Energetici - riconosce un certificato per ogni TEP di risparmio conseguito grazie alla realizzazione dell'intervento di efficienza e su sua indicazione, il Gestore dei Mercati Energetici (GME) emette i certificati su appositi conti. Tali titoli possono essere scambiati e valorizzati sulla piattaforma di mercato gestita dal GME o attraverso contrattazioni bilaterali.

Nuove entrate per le aziende

In Centrica Business Solutions ci occupiamo di supportare le aziende nell’ottenimento dei certificati bianchi relativi alla cogenerazione e trigenerazione, seguendo tutta la pratica e l’iter burocratico della richiesta per conto del nostro cliente. Si tratta di un incentivo che può modificare drasticamente le performance finanziare dell’investimento in un impianto di auto-produzione di energia, e che può generare entrate in grado di finanziare altri progetti, come quelli di decarbonizzazione, per rimanere in tema di energia, o ad esempio quelli di ricerca e innovazione aziendale.

Come funziona? Noi di Centrica Business Solutions ci facciamo mandatari per il cliente, gestendo gli adempimenti burocratici nei confronti del GSE, dalla richiesta di qualificazione CAR, con la presentazione del progetto al GSE, fino alle rendicontazioni annuali dei recuperi a consuntivo. I nostri esperti, quindi, supportano il cliente nella valutazione della modalità di vendita più conveniente, tramite il mercato gestito dal GME o il ritiro effettuato dal GSE (in questo caso il prezzo è fissato in base all’anno di entrata in esercizio dell’impianto) e si incaricano della cessione degli stessi. Al termine del processo, corrispondiamo l’importo economico al cliente, che quindi, oltre ai vantaggi derivanti dalla realizzazione dell’impianto di cogenerazione, può beneficiare anche di un’ulteriore entrata senza alcuna attività aggiuntiva.

Decreto rilancio e certificati bianchi: liquidità più immediata

Come ulteriore vantaggio, il Decreto Rilancio (D.L. 34/2020), convertito con Legge n. 77/2020, emanato a seguito della pandemia, ha disposto ulteriori misure a sostegno del meccanismo dei Certificati Bianchi da cogenerazione con l'art 41. comma 2 riguardante, in particolare, le tempistiche di contabilizzazione.

L’articolo, infatti, è finalizzato a incrementare la liquidità immediata per le aziende, anticipando l’inizio del periodo di rendicontazione alla data di entrata in esercizio per i nuovi impianti. Se, infatti, la normativa precedente prevedeva, per la richiesta dei certificati bianchi, l’obbligo di aspettare il 1° gennaio dell’anno successivo, di fatto un anno completo prima di poter usufruire delle prime agevolazioni, il Decreto rilancio va incontro alle esigenze delle aziende italiane, fornendo tempistiche più brevi e una liquidità immediata, non aspettando il primo gennaio dell’anno successivo per dare inizio al regime incentivante. All’anticipo del periodo di rendicontazione, quindi, consegue anche l’anticipo della data di inizio dell’emissione degli incentivi, salvaguardando così i piani industriali alla base degli investimenti sostenuti.

Tale norma si è ritenuta necessaria proprio in relazione all’emergenza economica causata dalla pandemia mondiale e alle difficoltà vissute dal settore industriale italiano degli ultimi due anni, a riprova di una forte spinta del governo verso l’efficienza energetica, come un’importante forza trainante per l’economia interna.

Perché scegliere la cogenerazione

La cogenerazione rappresenta la soluzione più adatta e completa per rispondere alla richiesta di efficienza energetica da parte di molte aziende, perché è in grado di garantire risparmi fino al 40% sul costo complessivo dell'energia, una maggiore efficienza, dal momento che non ci sono dispersioni e perdite dovute al trasporto, e una riduzione complessiva delle emissioni di CO2.

Consiste nella produzione combinata di calore ed elettricità (CHP), un processo intelligente ed efficiente che funziona convertendo il gas in elettricità e calore in un unico processo, direttamente nel proprio sito. Piuttosto che disperdere il calore, questo può essere riutilizzato in modo sostenibile. Secondo il Carbon Trust, per molte aziende, la cogenerazione è "la soluzione in grado di offrire l’opportunità unica più significativa di ridurre l'energia e migliorare le prestazioni ambientali".

Le tecnologie di energia distribuita, come la generazione in sito, possono offrire una maggiore efficienza e contribuire alla crescita e la cogenerazione rappresenta una vera opportunità per le aziende che vogliono ridurre la propria dipendenza dalla rete.

Con l'aumento della domanda globale di energia, infatti, la crescente instabilità della rete dovuta al deterioramento delle infrastrutture e l'aumento dei costi del carburante, il futuro della fornitura tradizionale di energia appare tutt'altro che sicuro. Garantire una fornitura di energia stabile è fondamentale nel panorama energetico di oggi. Basti pensare che il costo di una interruzione nella fornitura di energia può ammontare al 17% delle entrate annuali. Essere indipendenti da un punto di vista energetico, quindi, garantisce sicurezza dell'approvvigionamento e diventa, pertanto, chiara l'opportunità di ridurre la propria dipendenza dalla rete e la resilienza delle infrastrutture.

Fin dal primo giorno in cui l’impianto di cogenerazione è attivo e funzionante, è possibile ottenere risparmi generando energia elettrica a costi significativamente inferiori rispetto all’attuale contratto di fornitura. Costi energetici preventivabili e accurate previsioni delle spese operative, inoltre, consentono di ottenere una maggior stabilità del budget.

I vantaggi della cogenerazione

  • Riduzione del costo dell'energia elettrica, a un tasso inferiore di circa il 40% rispetto ai prezzi dei fornitori nazionali.
  • Maggiore efficienza energetica, pari quasi a due volte rispetto alle fonti di energia tradizionale.
  • Miglioramento della resilienza, riducendo la dipendenza dalla rete e minimizzando il rischio di guasti e interruzioni.
  • Maggiore sostenibilità, riducendo le emissioni di NOx e contribuendo a soddisfare le normative ambientali.
  • Riduzione al minimo dei rischi di pianificazione, evitando gli ostacoli e riducendo i costi del progetto.

Perché aspettare?

Il decreto 21 maggio 2021 rientra tra le misure previste dal Governo volte ad accelerare il processo di efficienza energetica e di decarbonizzazione del nostro Paese, in linea con gli obiettivi europei di raggiungere il Net Zero entro il 2050. Ma come può un’azienda rispondere a questa sfida? Come è possibile ottenere i vantaggi della riduzione delle emissioni e non restare indietro?

Spesso gli investimenti rappresentano il primo ostacolo per intraprendere un percorso verso la sostenibilità. Da una nostra recente indagine è emerso che circa la metà delle aziende europee (47%) ha lamentato la difficoltà di giustificare gli investimenti in tecnologie ad alta efficienza energetica e a basse emissioni di CO2, anche se sono utili per generare risparmi a lungo termine. Nonostante questo, due aziende su cinque (42%) affermano che realizzare un modello di business sostenibile resta ancora una priorità assoluta, mentre la metà delle aziende intervistate (50%) ha affermato di essere focalizzata nel raggiungimento di eccellenti performance finanziarie e di buoni profitti, per reagire alle difficoltà causate dalla pandemia negli ultimi due anni, la metà di queste (51%) ha implementato sistemi e strategie di gestione energetica proprio finalizzate a controllare i costi. La cogenerazione, proprio per i risparmi che genera e per le entrate ulteriori ottenibili con la gestione dei certificati bianchi, è una soluzione in grado di finanziare il percorso di decarbonizzazione delle aziende. Molti nostri clienti stanno già usando la cogenerazione per investire in soluzioni a basse o nulle emissioni di CO2 come i pannelli fotovoltaici e le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Ne abbiamo recentemente parlato nel nostro webinar in collaborazione con FIRE, nell’intervento di Daniele Francone e nei case study dei nostri clienti Saint-Gobain e Balconi – Gruppo Valeo Foods.

Per saperne di più, guarda la registrazione del webinar a questo link.    

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