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Blackout: perché le interruzioni di corrente sono destinate ad aumentare anche dopo l’estate

Continuità operativa a rischio? Ecco come la cogenerazione può diminuire la dipendenza dalla rete.

L'estate appena trascorsa ci ha messo di fronte a una realtà inequivocabile: i blackout, da fenomeni sporadici, stanno diventando sempre più frequenti e pervasivi nel nostro Paese

I disagi estivi della rete elettrica sono causati da una doppia sfida. Da un lato l’aumento della domanda di energia elettrica, di aziende e utenze civili. Dall’altro, l’instabilità della rete causata da guasti su conduttori di linea, spesso sovraccaricati e con componenti elettromeccanici da sostituire.  La rete esistente, in molti casi, non è stata progettata per sostenere picchi di domanda così elevati o per resistere a condizioni climatiche sempre più avverse. Ma il problema dei blackout va ben oltre la stagionalità, preannunciando un futuro in cui l'insufficienza della capacità della rete, già una realtà in altri Paesi europei, potrebbe diventare una sfida costante anche per l'Italia.

Ci troviamo di fronte a una difficoltà strutturale: l'inadeguatezza della capacità della rete elettrica nazionale a sostenere una domanda energetica in costante crescita e a integrare efficacemente le fonti rinnovabili. Questa tendenza, già osservata in altri Paesi europei, è destinata a intensificarsi in Italia, con conseguenze potenzialmente gravi per il tessuto industriale. Le imprese si trovano ad affrontare rischi crescenti: dalla perdita di produzione e danni ai macchinari dovuti a interruzioni improvvise, ai costi aggiuntivi legati a inefficienze e tempi di fermo. Un blackout, anche breve, può significare il blocco di intere linee produttive, la compromissione di materie prime o prodotti semilavorati, e persino danni permanenti ad apparecchiature sensibili, con ricadute significative su profitti e reputazione.

Secondo l’ultima ricerca di Centrica Business Solutions su energia e aziende, si prevede che la congestione della rete peggiorerà nel corso del 2026. Ciò probabilmente ritarderà ulteriormente l’accesso alla rete che, già satura, non ha la capacità di accogliere nuove richieste di allaccio. Questo crea un collo di bottiglia che costringe le aziende ad aspettare a lungo, ritardando così i loro progetti di espansione e, su scala più ampia, l'intera transizione energetica e una più diffusa transizione verso l’energia pulita. E sebbene questo rappresenta attualmente un problema minore per le aziende italiane, ciononostante, è opportuno che queste imprese considerino la possibilità che tale problematica si intensifichi nei prossimi anni, con il progredire dell’elettrificazione.

Oltre l'emergenza: la crisi di capacità della rete

I dati parlano chiaro. Mentre l'Italia si impegna nella transizione energetica, con una crescita significativa di impianti fotovoltaici ed eolici, emerge una crescente congestione della rete elettrica. Il "Rapporto Adeguatezza 2024" di Terna evidenza un progressivo calo della capacità termoelettrica, fondamentale per la stabilità, e sottolinea come senza adeguati sistemi di accumulo e una rete più flessibile, l'Italia rischi l'instabilità energetica. L'energia prodotta da sole e vento è pulita ma intermittente, e la rete fatica a gestirne i picchi e i cali.

Contemporaneamente, secondo lo IEA la domanda di elettricità mondiale è in aumento esponenziale. Si prevede un incremento della domanda globale del +3.3% nel 2025 e un +37% nel 2026. L'accelerazione della diffusione dei veicoli elettrici (si stima che entro il 2030 una macchina su due venduta sarà elettrica) aggiungerà ulteriore pressione sulla rete.

A questo si aggiunge un fattore di stress emergente ma prepotente: l'esplosione dei data center, spinta dall'inarrestabile avanzata dell'intelligenza artificiale (AI).

Nonostante gli sforzi, come il Piano di Sviluppo 2025 di Terna, che prevede 23 miliardi di euro di investimenti nel prossimo decennio per potenziare la rete e favorire l'integrazione delle rinnovabili (ad esempio, aumentando la capacità di scambio tra zone di mercato da 16 GW a circa 39 GW), si tratta di progetti a lungo termine. Nell'immediato e nel medio periodo, la rete dovrà affrontare sfide significative. Un segnale tangibile è anche l'introduzione del MACSE (Meccanismo di Approvvigionamento di Capacità di Stoccaggio Elettrico), che entrerà in funzione a settembre 2025 per consentire il "time shifting" e ridurre la congestione. Un nuovo mercato a termine per l’Italia che permette a Terna di approvvigionarsi di capacità di stoccaggio elettrico attraverso nuovi accumuli su grande scala, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e l’adeguatezza del sistema a fronte della maggiore penetrazione delle rinnovabili non programmabili.

 

Un futuro di maggiore incertezza energetica

Tutti questi interventi confermano la criticità della situazione attuale e futura.

Gli investimenti nelle infrastrutture di rete sono complessi e richiedono tempo, mentre la transizione energetica verso fonti rinnovabili, seppur fondamentale, introduce nuove dinamiche nella gestione del carico e della stabilità della rete. In questo scenario, le aziende italiane non possono più permettersi di rimanere inermi. Per proteggere la propria produttività e competitività, devono urgentemente considerare e adottare soluzioni proattive che garantiscano la continuità operativa, anche di fronte a una rete pubblica sempre più sollecitata.

 

Prepararsi al futuro dell’energia con la cogenerazione 

In un contesto così mutevole e critico, la cogenerazione – a determinate condizioni di carico – può supportare le aziende nel ridurre la dipendenza dalla rete con energia affidabile prodotta direttamente onsite. Ma cos'è esattamente la cogenerazione e come può aiutare le aziende?

La cogenerazione, o Combined Heat and Power (CHP), è un processo altamente efficiente che produce contemporaneamente energia elettrica e calore utile (ad esempio vapore, acqua calda o aria calda) da un'unica fonte di combustibile, come il gas naturale. Anziché acquistare energia elettrica dalla rete e produrre calore separatamente con una caldaia, la cogenerazione permette di fare entrambe le cose con un'unica installazione, recuperando il calore che altrimenti andrebbe disperso.

In particolare, se integrata con sistemi di gestione del carico, la cogenerazione può funzionare in modalità "isola". I sistemi di gestione del carico, o load shedding, sono un insieme di tecnologie e strategie che permettono di controllare e ottimizzare i consumi energetici di un'azienda. Il loro scopo principale è bilanciare la domanda di energia con la fornitura disponibile, soprattutto quando la rete elettrica è instabile o si verifica un'interruzione.

Questi sistemi sono in grado di disconnettere selettivamente i carichi non essenziali (come l'illuminazione di magazzini non utilizzati, i compressori non critici o l'aria condizionata di aree secondarie) per garantire che l'energia limitata, prodotta ad esempio da un impianto di cogenerazione, sia disponibile per le attrezzature e i processi produttivi più critici. Integrando la cogenerazione con sistemi di gestione del carico, sistemi di accumulo a batteria (BESS) o supercondensatori è possibile creare una vera e propria micro-rete autonoma che protegge l'attività aziendale dai blackout, assicurando la continuità operativa anche in assenza di alimentazione dalla rete nazionale.

 

I vantaggi della cogenerazione per le aziende:

  • Continuità operativa e indipendenza: in condizioni di carico ottimali e se integrato con un sistema di load shedding, un impianto di cogenerazione può supportare le aziende garantendo la produzione e minimizzando le perdite economiche anche in caso di interruzioni della rete
  • Maggiore efficienza energetica: la cogenerazione raggiunge rendimenti complessivi molto più elevati rispetto alla produzione separata di elettricità e calore, riducendo significativamente i consumi di combustibile
  • Riduzione dei costi energetici: l'elevata efficienza di un impianto di cogenerazione si traduce in un risparmio notevole sulle bollette energetiche, rendendo le aziende più competitive
  • Sostenibilità ambientale: minori consumi di combustibile significano minori emissioni di CO2, contribuendo agli obiettivi di sostenibilità aziendali e a un futuro più verde
  • Stabilità dei costi: Essendo meno dipendenti dalle fluttuazioni dei prezzi dell'energia sul mercato, le aziende possono beneficiare di una maggiore prevedibilità dei costi operativi.

 

Cogenerazione a investimento zero: agisci ora per un futuro energetico più sicuro 

I blackout non sono più solo un "problema estivo", ma un sintomo di una vulnerabilità strutturale della nostra rete che si manifesterà sempre più spesso in futuro. Per le industrie italiane, attendere che la rete nazionale si adegui completamente potrebbe significare affrontare rischi inaccettabili per la propria operatività.

Investire nella cogenerazione oggi significa trasformare una potenziale debolezza in un vantaggio competitivo in termini di efficienza e sostenibilità.

E per le aziende che non dispongono di capitale, Centrica Business Solutions offre modelli contrattuali flessibili come il DEP (Discount Energy Purchase) e altre opzioni di finanziamento come il noleggio operativo o il rent to buy, per beneficiare dei vantaggi della cogenerazione senza alcun investimento iniziale (CAPEX zero). Centrica si occupa direttamente della progettazione, installazione, gestione e manutenzione dell'impianto, garantendoti un pieno controllo sui costi grazie a una tariffa fissa e un risparmio economico annuo minimo garantito sull'elettricità, oltre alla fornitura gratuita del calore. Questo approccio elimina i rischi e i costi di gestione, liberando capitale da investire in altri progetti strategici e assicurando un futuro energetico stabile, efficiente e autonomo.

Contattaci per scoprire come possiamo aiutarti a navigare la complessità del panorama energetico attuale e futuro, preparando la tua azienda al futuro, anche a investimento zero.

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