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Sostenibilità aziendale: il ruolo degli Energy Manager

Abbiamo chiesto alle aziende qual è il profilo dell’Energy Manager ideale e perché il suo ruolo rappresenta una figura strategica per un futuro sostenibile

In tempi difficili, caratterizzati da pressioni immediate sui costi e imprevedibilità dei mercati energetici, le aziende entrano naturalmente in modalità difensiva: rinunciano agli obiettivi strategici a lungo termine a favore di risposte tattiche alle pressioni immediate.

Come riportato nell’ultima indagine condotta da Centrica Business SolutionsCost Management Report - Come creare un percorso Cost-effective verso il Net Zero’, questo è esattamente ciò che sta accadendo oggi. Ad esempio, mentre il 53% degli intervistati nel 2021 ha dichiarato di privilegiare i guadagni a lungo termine rispetto a ritorni rapidi e a strategie a basso rischio, la percentuale nel 2023 è del 42%.

Inoltre, le aziende sono ora più propense a rimandare le iniziative di decarbonizzazione fino a quando non saranno costrette ad agire, piuttosto che anticipare le regolamentazioni. Questo cambiamento è comprensibile. Quando, con l’intensificarsi della crisi energetica del 2022, i governi hanno emanato rapidamente nuove normative, le aziende hanno avuto poche possibilità di pianificare il futuro. Tuttavia, le imprese dovrebbero cercare di prestare maggiore attenzione ai propri obiettivi strategici. I principali stakeholder continueranno a chiederne conto: sia gli investitori che i clienti richiedono una maggiore sostenibilità e attenzione nella gestione delle risorse energetiche.

Gli Energy Manager sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza economica e decarbonizzazione

Gli Energy Manager svolgeranno un ruolo cruciale nel mantenere le proprie aziende focalizzate sugli obiettivi di sostenibilità a lungo termine.

Ne rappresenta una testimonianza esemplare Weetabix, nota azienda di trasformazione alimentare responsabile della produzione di marchi di cereali per la colazione, dove l’Energy Manager fa parte del team di gestione della sostenibilità aziendale, come spiega John Petre, Supply Chain, Procurement & Technical Director in the Executive Leadership Team: “È un ruolo che tre anni fa non avevamo. Ma ora che la sostenibilità tocca tutte le aree della nostra azienda, riteniamo che coinvolgere un altro collega e un’altra area di produzione per progredire nel nostro percorso di sostenibilità sia una grande opportunità.” Continua Petre: “Abbiamo assistito agli incrementi dei costi energetici e all’aumento dell’importanza di pensare con attenzione al modo in cui utilizziamo l’energia, per cui avevamo davvero bisogno di creare un ruolo dedicato alla sua gestione. Credo che tutte le aziende dovrebbero prendere in considerazione questa possibilità.”

Alla ricerca dell’Energy Manager tuttofare

Ma cosa richiedono le aziende italiane agli Energy Manager?  Queste figure dovranno gestire molteplici priorità, trovando efficienze di costo e rispettando, al contempo, gli obiettivi di decarbonizzazione. Ciò richiede un’ampia gamma di competenze. Ma sono richieste anche altre conoscenze, tra cui quelle relative alla decarbonizzazione, alla regolamentazione e agli investimenti a lungo termine.

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Quali sono le competenze più importanti per un Energy Manager?

Secondo la stessa ricerca, più di un terzo delle aziende intervistate afferma che la capacità di gestire e coprire i costi dell’energia è una competenza fondamentale per gli Energy Manager nell’ambiente attuale, e il 31% ritiene di dover ridurre i costi.

Più di un quinto degli intervistati (22%) afferma che devono essere in grado di definire una strategia energetica che si colleghi agli obiettivi più ampi dell’azienda. Questo aiuterà le imprese a restare focalizzate sui propri obiettivi di decarbonizzazione, anche in un contesto difficile come quello attuale.

Secondo l’esperienza di Weetabix: “Questo ruolo richiede un interessante equilibrio di prospettive: in parte valuta le opportunità di miglioramento, ma richiede anche un elemento di lungimiranza, con una prospettiva di due o tre anni, in particolare per i piani di investimento, al fine di assicurarsi che le apparecchiature pianificate siano progettate per funzionare in modo più efficiente rispetto a quelle da sostituire.”

Il ruolo strategico dei partner

Le aziende non devono affrontare le sfide dell’energia da sole: avranno bisogno di aiuto per identificare e implementare tecnologie energetiche in grado di ridurre i costi e le emissioni e per costruire un business case utile a pianificare gli investimenti, controllare le prestazioni e riportare i progressi. Quasi la metà degli intervistati (49%) afferma che la capacità dei partner della catena di fornitura di contribuire a ridurre le emissioni di CO2 fa parte del processo di selezione. Per questo è importante incentivare la collaborazione con la catena di fornitura aziendale.

È fondamentale che le aziende collaborino con i partner, anche includendo requisiti commerciali e contrattuali relativi alle emissioni.

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